Che voi stiate andando al passo, al trotto o al galoppo, la fermata (o alt) è fondamentale, anzi può rivelarsi di vitale importanza in alcune situazioni.
Stiamo parlando di una serie di azioni che il cavaliere in sella esegue per dire al cavallo di fermarsi.
Un cavallo ben addestrato capirà subito quando il cavaliere dà i segnali di fermarsi.
L’alt non è un’azione immediata, ma richiede qualche secondo: il tempo necessario al cavaliere ad eseguire tutte le azioni e al cavallo di rallentare fino a fermarsi.
Mentre l’istruttore – o chi per lui – pronuncia la parola “Alt”, cercando di allungarla in fase di addestramento, il cavaliere inizia ad eseguire la serie di azioni atte a far capire al cavallo di fermarsi.
Queste azioni sono principalmente tre e vengono eseguite in modo sequenziale.
Si inizia innanzitutto dall’abbassare i tacchi, quindi spingendo sui talloni, poi le gambe stringono la sella, ci si siede e si portano le spalle indietro. Come ultima azione, ma a quel punto il cavallo dovrebbe aver già capito, si “tirano” le redini e si stringono i pugni. Quest’ultima azione è quella in un certo senso più dolorosa perchè tirando le redini il cavallo percepisce direttamente in bocca la rigidità del filetto.
Alt, fermarsi, significa immobilità, quindi una volta terminate le azioni e che il cavallo si è fermato, bisogna stare immobili, il cavallo non deve muoversi. Questo generalmente almeno per 5 secondi.
Le stesse azioni devono essere eseguite sempre quando ci si vuole fermare, ricordandosi che le redini sono l’ultimo degli aiuti.
Un’altra situazione può essere quella quando il cavallo corre, fugge, rendendo difficile il controllo; se ci si trova in campo, una soluzione è quella di cercare di portare la testa del cavallo contro lo steccato, il recinto per intenderci. Il cavallo pur di non schiantarsi, se è direzionato bene e non ha modo di fuggire, sarà costretto a fermarsi.